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Tupperware in bancarotta: quando l’innovazione non segue il mercato

25 Settembre 2024
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Tupperware, icona del 20° secolo, ha dichiarato bancarotta alcuni giorni fa. Il brand che ha rivoluzionato il modo di conservare i cibi è stato travolto da un mercato in continua evoluzione, dove i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori e l’innovazione tecnologica non hanno lasciato spazio a vecchi modelli. Ma come è stato possibile arrivare a questo punto?

Un modello di vendita superato

Per decenni, la strategia di Tupperware è stata un successo: vendite porta a porta, dimostrazioni a domicilio e party organizzati nelle case. Un modello che ha creato una community di consumatori fedeli, ma che oggi appare antiquato. In un’era dominata dall’e-commerce e dalle vendite digitali, i party casalinghi e le dimostrazioni di prodotto sembrano distanti dalla quotidianità dei consumatori moderni. Chi, oggi, organizza un party per acquistare contenitori di plastica, quando può riceverli comodamente con un click?

Cambiamenti nelle abitudini alimentari

La vera sfida per Tupperware non è stata solo il canale di vendita, ma un cambiamento culturale profondo: le persone cucinano sempre meno. Con la crescente popolarità del food delivery e dei servizi di meal prep, la necessità di avere contenitori per il pranzo o la cena da portare fuori casa è diminuita drasticamente. La classica “schiscetta”, simbolo dell’ufficio e delle pause pranzo casalinghe, è stata sostituita da opzioni più comode, velocemente consegnate alla porta di casa.

La mancata adattabilità di un brand storico

Tupperware ha faticato a innovare il proprio modello di business. Mentre altri brand nel settore casalingo hanno abbracciato la tecnologia, dalle app per il controllo della scadenza degli alimenti a modelli di distribuzione più agili, Tupperware è rimasto fermo. La mancanza di una strategia chiara per adattarsi ai nuovi bisogni del mercato ha reso inevitabile il declino.

Un’occasione persa: M&A buy-side come strumento di rilancio

Tupperware, nonostante la sua posizione di mercato consolidata, ha perso un’opportunità fondamentale: utilizzare le operazioni di M&A come leva strategica per adattarsi ai cambiamenti del 21° secolo. In un periodo in cui le abitudini dei consumatori stavano mutando rapidamente, un approccio buy-side, ovvero l’acquisizione di aziende innovative, avrebbe potuto offrire al brand una strada verso il rilancio e l’evoluzione.

Acquisire realtà emergenti nel settore del food tech, del packaging sostenibile o della logistica alimentare avrebbe permesso a Tupperware di allinearsi con le nuove tendenze di mercato. Pensa, ad esempio, a startup specializzate nel packaging ecologico, oggi in forte crescita grazie alla crescente attenzione verso la sostenibilità. O a piattaforme digitali che offrono soluzioni di meal prep e food delivery, che stanno trasformando il modo in cui le persone consumano i pasti. Solo per riportare alcuni esempi.

La M&A come driver di innovazione

Il ruolo delle operazioni di M&A in questo scenario non sarebbe stato meramente difensivo, ma un vero e proprio motore di innovazione. Attraverso l’acquisizione di tecnologie avanzate e l’integrazione di competenze digitali, Tupperware avrebbe potuto riposizionarsi sul mercato non solo come produttore di contenitori, ma come un partner essenziale nell’ecosistema della conservazione e della preparazione del cibo.

L’acquisizione di startup innovative nel campo dell’intelligenza artificiale o del machine learning, ad esempio, avrebbe consentito lo sviluppo di prodotti intelligenti, come contenitori che monitorano la freschezza degli alimenti o che suggeriscono ricette basate sugli ingredienti disponibili. Un modo per trasformare il semplice contenitore in un prodotto connesso e smart, in linea con i trend tecnologici del 21° secolo.

Guardare al futuro con una strategia M&A proattiva

La storia di Tupperware evidenzia come un’azienda che non adotta una strategia di crescita basata sull’M&A possa rimanere bloccata in un modello di business obsoleto. L’approccio buy-side avrebbe permesso al brand di sfruttare la crescita di altre realtà, facendosi spazio in segmenti di mercato nuovi e ad alto potenziale. Guardare fuori dalla propria organizzazione per acquisire competenze e tecnologie è oggi essenziale per affrontare mercati sempre più competitivi e dinamici.

Non è un giudizio, ma una opportunità di riflessione

Questo articolo non intende giudicare le scelte di Tupperware, bensì trarre spunto da una storia aziendale per ricordare a tutte le imprese che l’innovazione non si ferma mai. In questo contesto, le operazioni di M&A rappresentano un potente strumento a disposizione delle aziende che vogliono continuare a essere rilevanti. Il caso Tupperware mostra che la mancata integrazione di nuovi trend e tecnologie può rallentare anche i marchi più iconici, ma rappresenta anche un’opportunità per riflettere sull’importanza delle acquisizioni strategiche nel definire il futuro di un brand.

In definitiva, l’utilizzo strategico delle operazioni di M&A può fare la differenza tra prosperare in un contesto di cambiamento o rimanere ancorati al passato. Tupperware, purtroppo, non è riuscita a cogliere questa opportunità. Tuttavia, altre aziende possono trarre insegnamento da questo esempio, comprendendo che acquisire e integrare innovazione esterna è spesso la chiave per garantire una crescita sostenibile e restare competitive nel lungo termine


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