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Da segnalatore a partner strategico nell’M&A per PMI

18 Giugno 2025
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Nel mondo delle piccole e medie imprese italiane, le decisioni più rilevanti spesso maturano in modo silenzioso. Un imprenditore esprime in modo implicito il desiderio di vendere, crescere attraverso un’acquisizione o trovare un partner industriale. Chi gli è vicino ogni giorno (commercialista, consulente aziendale, temporary manager, avvocato, coach) è spesso il primo ad intercettare questi segnali.

Ma riconoscere l’opportunità non significa saperla gestire, e senza una relazione strutturata con un advisor M&A, il rischio è che tutto si fermi a una conversazione.

Il segnalatore M&A PMI: un ruolo sottovalutato

I professionisti che accompagnano le imprese nel quotidiano sono spesso i primi testimoni di momenti di discontinuità: difficoltà nel passaggio generazionale, calo di motivazione del fondatore, ricerca di nuove prospettive.

In molti casi, però, manca una visione chiara su come procedere. La conseguenza è duplice: o si lascia l’imprenditore solo a decidere, oppure si improvvisa una segnalazione isolata, senza alcuna strategia. In entrambi gli scenari, il valore potenziale dell’opportunità viene disperso.

Perché costruire una relazione strutturata

Collaborare in modo continuativo con un advisor M&A consente di dare continuità alle opportunità e di valorizzarle. I vantaggi per il segnalatore M&A sono tangibili:

  • Fidelizzazione del cliente: portare soluzioni strategiche rafforza il legame professionale.
  • Espansione dell’attività: accesso a progetti più complessi come due diligence o advisory post-deal.
  • Crescita reputazionale: essere percepiti come figura di riferimento, non solo come tecnico operativo.

Questo tipo di collaborazione permette di creare valore concreto anche senza una partecipazione diretta alla trattativa.

Come funziona una collaborazione efficace

Ogni relazione tra segnalatore e advisor può avere una forma propria, ma alcune regole di base sono fondamentali:

  • Il primo confronto è sempre riservato, con l’obiettivo di capire insieme se ci sono le condizioni per procedere.
  • Il percorso viene condiviso e aggiornato in modo trasparente.
  • Le eventuali fee vengono concordate all’inizio, senza ambiguità.
  • Se l’operazione non è praticabile, si analizzano insieme possibili alternative, senza forzature.

Non si tratta di trovare un compratore, ma di accompagnare l’imprenditore in un processo di consapevolezza.

Cosa serve da parte del segnalatore

Chi vuole evolvere nel proprio ruolo deve fare leva su tre elementi:

  • Capacità di ascolto: cogliere i segnali deboli, anche quando il cliente non li esplicita chiaramente.
  • Affidabilità e riservatezza: proteggere la relazione di fiducia con il cliente e con l’advisor.
  • Visione imprenditoriale: comprendere che una cessione, un’acquisizione o un’aggregazione possono rappresentare un’opportunità, non una crisi.

Non è necessario essere specialisti di M&A, ma serve un approccio aperto, basato sulla collaborazione.

Il valore del tempismo

Le opportunità non arrivano su appuntamento. Spesso nascono da segnali lievi, da intuizioni maturate nel tempo. In quei momenti, sapere come agire e con chi confrontarsi può fare la differenza.

Chi lavora con le PMI ha una posizione privilegiata per contribuire a decisioni strategiche. Il punto non è anticipare il cliente, ma accompagnarlo con metodo.

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